Bambini, Famiglie, Insegnanti, Scuola…in relazione per la formazione del domani…

POF 2020-21

LA COMUNITÀ EDUCANTE

L’educazione non è un processo lineare e a senso unico fra due soggetti (chi educa e chi viene educato) ma è un processo che coinvolge l’intero sistema dei soggetti dell’educazione. Quando parliamo di “soggetto” intendiamo colui che agisce, che compie un’azione. All’interno del processo educativo i soggetti sono i bambini, le insegnanti, la famiglia, la scuola e la comunità. Tutte queste componenti sono impegnate responsabilmente, secondo il proprio ruolo e competenze, nella realizzazione del progetto educativo.

Il BAMBINO

Il bambino “è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, spirituali, religiosi” (Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012)

La nostra scuola promuove un’idea di bambino, unico, in relazione, in movimento e competente. Con una propria storia e un bagaglio di esperienze. Piccolo filosofo, curioso, aperto alla scoperta ed alla novità, tendente al trascendente. Costruttore di percorsi, narrazioni e significati…

Ogni progetto educativo viene costruito ponendo il bambino al centro e seguendo i principi di una pedagogia attiva.

Nell’attività quotidiana questo significa:

  • Saper ascoltare
  • Prestare attenzione
  • Accompagnare a nuove forme di conoscenza
  • Favorire la relazione

La scuola dell’infanzia diviene così il luogo in cui ogni bambino:

  • impara a conoscere se stesso e gli altri
  • inizia a conoscere e riconoscere le proprie emozioni ed i propri sentimenti ascoltandoli ed esprimendoli;
  • riesce a fare esperienze cariche di significato e di messaggi educativi
  • è attore delle esperienze
  • diventa costruttore del suo sapere condividendo strategie con i suoi amici
  • gradualmente “impara ad imparare”.

L’ INSEGNANTE

  • L’insegnante è un professionista dell’educazione e dell’istruzione.
  • L’insegnante ama i bambini che le sono affidati e se ne prende cura, promuovendone la crescita e creando ambienti e situazioni in cui ogni singolo bambino, all’interno del gruppo, possa esprimersi al massimo delle sue capacità.
  • L’insegnante deve essere motivato, attento alle specificità dei bambini e dei gruppi. Il suo stile educativo si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, osservazione del bambino e presa in carico del suo “mondo”. La sua progettualità si concretizza nel dare senso e intenzionalità alle proposte e esperienze compiute nella scuola.
  • Ogni insegnante lavora collegialmente con tutto il team docente dando il proprio attivo contributo.
  • Ogni insegnante si arricchisce grazie alla formazione continua, soprattutto in relazione alla proposta formativa della Fism Provinciale, cui la scuola aderisce.
  • L’insegnante, come ogni educatore, è esempio e testimonianza; ha una visione cristiana della persona, della vita, della realtà, dell’educazione e concepisce l’essere umano come persona che trascende ogni realtà.
  • Gli insegnanti sono “chiamati a essere capaci di ascolto delle esperienze che ogni alunno porta con sé, accostandosi a lui con umiltà, rispetto e disponibilità”

Alla competenza professionale si affiancano valori peculiari dell’ispirazione cristiana quali spirito di servizio, rispetto, carità (che significa anche comprensione reciproca, pazienza, disponibilità a collaborare…)

Le insegnanti che prestano servizio presso la nostra scuola dell’Infanzia si qualificano per la forte intenzionalità educativa e s’impegnano:

– a condividere il progetto educativo della scuola

– ad accogliere ogni bambino senza discriminazioni

– a collaborare fra di loro e con le famiglie nell’assolvimento del compito a loro affidato, favorendo un clima di dialogo, confronto corresponsabilità e aiuto reciproco.

– a coniugare l’intenzionalità educativa con l’impegno di vivere con entusiasmo la propria professionalità, nella tensione di migliorarla sia nella fedeltà all’identità della scuola, sia nella competenza pedagogica e didattica.

E’ compito delle insegnanti definire la programmazione didattica annuale, secondo i criteri pedagogici, le indicazioni contenute nel P.T.O.F. (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), le Indicazioni Nazionali e la costante verifica del percorso attuato.

LE REGOLE

Le regole

  • esprimono valori
  • sono punto di riferimento per tutti
  • tracciano confini e disegnano un ambiente di vita che permette esperienze sociali
  • forniscono indicazioni e sono di aiuto a tutti i componenti della comunità scolastica per vivere la libertà e la responsabilità
  • chiedono impegno e fatica, ma danno sicurezza e serenità perché sono termine di paragone e criterio di riferimento per la bontà delle azioni di ognuno e per la soluzione dei conflitti

Il progetto educativo deve essere declinato in atteggiamenti e stili di comportamento che traducono nel quotidiano il quadro valoriale di riferimento.

IL PERSONALE AUSILIARIO

II personale ausiliario, per le attività che è chiamato ad eseguire, fa parte integrante della comunità educativa, svolge il proprio lavoro in sintonia con il progetto educativo, collabora con le educatrici ed instaura positivi rapporti con i bambini e con i genitori. Per questo deve amare ed accettare l’infanzia, tenere un comportamento sereno ed equilibrato, usare un linguaggio consono all’ambiente educativo in cui opera, possedere una viva sensibilità morale. La cooperazione ed il rispetto conferiscono ai compiti del personale ausiliario valenza educativa.

LA SCUOLA

Sosteniamo un’idea di scuola aperta (a tutti, alle famiglie, al territorio) e accogliente. “Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore rispetto alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni” Queste parole le ha pronunciate Papa Francesco durante la festa delle scuole a Roma il 10 maggio 2014 proseguendo: “Se uno ha imparato a imparare –è questo il segreto: imparare a imparare!- questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà!”. Parole cui hanno fatto eco nella stessa occasione anche quelle pronunciate dal Ministro dell’Istruzione riferendosi al significato del legame fra insegnante e allievo: “insegnare e imparare, insegnare ai giovani e ai giovanissimi a entrare nella vita e imparare, da parte loro, a leggerla e interpretarla, con spirito autonomo e coscienza critica”. La scuola insomma “affianca al compito dell’insegnare ad apprendere quello dell’insegnare a essere”.

A scuola si deve quindi imparare a imparare, sperimentare la gioia della scoperta e la bellezza del confronto con gli altri. Si impara non solo con la voce e con le orecchie, ma anche con le mani, con il corpo… si impara con gli occhi spalancati. Si impara pensando, rielaborando, raccontando e riraccontando. “La scuola è un luogo di incontro perché tutti noi siamo in cammino. Noi abbiamo bisogno di questo incontro per conoscerci, per amarci, per camminare insieme”.

“La famiglia è il primo nucleo di relazioni e la scuola è la prima società che integra la famiglia. La scuola educa al vero, al bene, al bello.” (Papa Francesco) La scuola è un atto di speranza che si rinnova ogni mattina grazie a i suoi protagonisti. L’insegnante diventa quindi regista e promotore di un processo di apprendimento che, iniziato in famiglia, si estende ed arricchisce nella scuola dell’infanzia per poi proseguire nelle successive tappe della vita.

LA FAMIGLIA

La famiglia ha il calore di un nido, le dinamiche di una piccola comunità ed è primo ambiente di apprendimento. Si basa sui legami affettivi ma, in quanto comunità, ha anche un quadro valoriale e normativo (regole). Nella famiglia i genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei figli: “nell’orizzonte della scuola cristiana la famiglia resta la prima e indispensabile comunità educante”. L’ingresso alla scuola dell’infanzia è una grande occasione per prendere più chiaramente coscienza della responsabilità genitoriali. Le famiglie, scegliendo consapevolmente l’istituzione che maggiormente rispecchia il loro modo di sentire e condividendone l’indirizzo educativo, devono lavorare in stretto rapporto con la scuola, dando la propria competenza specifica e rifiutando deleghe educative. Le famiglie e la scuola collaborano alla costruzione delle prime esperienze di vita dei bambini. Si configura così una CORRESPONSABILITA’ educativa tra scuola e famiglia che comporta per i genitori alcuni diritti e doveri riassumibili in:

• CONOSCERE/CONDIVIDERE le linee educative della scuola, l’offerta formativa ed il regolamento

• PARTECIPARE/COLLABORARE alla realizzazione del progetto formativo (iniziative della scuola come feste, merende, canti, incontri formativi per i genitori, collaborazione alla costruzione di allestimenti, ecc…), alla elezione dei rappresentanti di classe “

• ESPRIMERE/ASCOLTARE pareri e proposte, entrare in dialogo con gli educatori nel rispetto dei metodi didattici e nei tempi e luoghi opportuni (assemblee generali, colloqui individuali, riunioni di sezione) per evitare fratture fra interventi scolastici e familiari. La continuità educativa fra scuola e famiglia e la condivisione di regole e valori vanno a creare un ambiente educativo armonico in cui il bambino può trovare, senza contraddizioni, i punti di riferimento che gli permetteranno una crescita serena e un pieno sviluppo di sé.

Essi, all’atto dell’iscrizione, si assumono l’impegno di far parte di una comunità educante che, attraverso una specifica gamma di interventi, intende promuovere la crescita e lo sviluppo della personalità infantile secondo principi umani e cristiani. I genitori s’impegnano altresì a mantenere un contatto sereno e costante con la realtà scolastica attraverso le diverse forme di partecipazione cui sono chiamati. Tali forme di partecipazione risultano essere proficue se vissute in mutua fiducia e collaborazione con gli altri membri della comunità educante.

IL TERRITORIO

La comunità della scuola non può essere considerata estranea a ciò che succede attorno ad essa. La nostra scuola è inserita in un contesto sociale più ampio e tiene conto di questo aspetto nella sua proposta educativa. La scuola intende quindi sviluppare rapporti di collaborazione con le altre realtà presenti sul territorio quali ad esempio: comunità parrocchiale, biblioteca, oratorio e altre agenzie educative.

L’attuazione piena del progetto educativo esposto è subordinato al reale coinvolgimento ed alla sinergia di azione di tutti coloro che, a qualsiasi titolo, sono chiamati ad operare nella Scuola dell’Infanzia o con la Scuola dell’Infanzia alla formazione armonica ed alla promozione culturale dei bambini.